
23 Ott Instagram e Facebook a pagamento? Tutto quello che c’è da sapere sulla proposta di Meta
Nelle ultime settimane ha fatto il giro del mondo una notizia riguardante un importante aggiornamento in casa Meta. Instagram e Facebook, in base a quanto riportato dalle principali testate giornalistiche, introdurranno nei Paesi dell’Unione Europea una versione a pagamento che, come vantaggio, avrà la totale rimozione degli annunci pubblicitari personalizzati.
Questo rumor arriva direttamente dal New York Times e ricorda molto quanto già introdotto da YouTube e Spotify, che con la sottoscrizione al servizio Premium consentono agli utenti di navigare senza alcuna interruzione pubblicitaria.
Per chi desidera continuare a usufruire del piano base, niente panico: nei Paesi UE rimarrà comunque disponibile la versione gratuita.
Ma quali sono le motivazioni che hanno spinto Meta a prendere questa decisione?
Com’è noto, la società è stata recentemente multata per 1,2 miliardi di dollari dall’Autorità garante per la privacy irlandese, con l’accusa di aver violato il GDPR, avendo trasferito i dati personali di milioni di utenti UE negli Stati Uniti, senza una tutela sufficiente.
Con l’entrata in vigore del Digital Services Act (DSA) nell’Unione Europea, inoltre, le persone disporranno di maggiori controlli, potendo disattivare i feed personalizzati e avendo maggiori dettagli riguardo alle loro informazioni estrapolate per targettizzare gli annunci.
Il DSA, pertanto, avrà un impatto significativo sull’attività pubblicitaria di Meta, che ha così deciso di correre ai ripari.
Secondo le voci di corridoio interne a Meta, invece, l’idea del CEO Mark Zuckerberg avrebbe come scopo quello di alleviare i timori o quantomeno tutelare gli interessi nell’Unione Europea, dove ancora non è stata presentata la nuova applicazione Threads, rivale di X (leggi il nostro articolo per saperne di più: https://www.lefucine.it/x-vs-threads-piattaforme-di-microblogging-in-sfida/)
La decisione di implementare un abbonamento per Facebook e Instagram non deve stupirci. Già nel 2018, infatti, durante le indagini sullo scandalo Cambridge Analytics, al cospetto del Senato degli Stati Uniti, fu chiesto a Zuckerberg se Facebook potesse decidere in futuro di far pagare l’accesso per ovviare al problema della raccolta dei dati personali. A tale domanda, il CEO di Meta rispose “Ci sarà sempre una versione di Facebook gratuita”, come a suggerire che l’idea di introdurre un abbonamento fosse un’opzione già presa in considerazione.
Al momento non si ha ancora una data ufficiale, ma Meta ha condiviso il suo piano nel mese di settembre, facendo degli incontri con i regolatori della privacy in Irlanda e con i regolatori della concorrenza digitale a Bruxelles.
Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, il costo di Facebook senza pubblicità sarebbe di circa 14 dollari al mese, mentre l’abbonamento mensile per Instagram e Facebook si aggirerebbe intorno ai 17 dollari.
Anche se il piano premium sarà comunque affiancato a quello free, si tratta di un cambiamento epocale. Da quasi 20 anni, infatti, Meta offre servizi gratuiti per i suoi social network e un lancio improvviso di un piano a pagamento è uno degli esempi più evidenti di come le aziende si stiano adeguando alle normative sulla privacy e sulla tutela degli utenti.
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