Lensa: come funziona l'app più virale del momento?

Lensa: luci e ombre dell’app di ritratti più virale del momento

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Lensa: luci e ombre dell’app di ritratti più virale del momento

Negli ultimi giorni, navigando sui social, avrai sicuramente notato che star internazionali, influencer e tantissimi altri utenti stanno condividendo i loro ritratti illustrati. Questi contenuti sono realizzati tramite delle applicazioni che sfruttano l’intelligenza artificiale. La più famosa di tutte è Lensa, nata nel 2018 dalla compagnia Prisma Labs come app per ritoccare foto ed editare video, ma che negli ultimi giorni ha avuto un boom di download grazie alla nuovissima funzionalità “Magic Avatar”. Secondo i primi dati, diffusi da Sensor Tower, Lensa è stata scaricata da più di 4 milioni di utenti nei primi cinque giorni di dicembre.

Ma come fa Lensa a realizzare questi ritratti?

Innanzitutto, è bene precisare che si tratta di un servizio a pagamento. Seppure Lensa sia un’app gratuita, alcune funzionalità si attivano sottoscrivendo un abbonamento.

È sufficiente caricare su Lensa una decina di selfie personali, scattati da diverse angolazioni, perché l’AI sia in grado di elaborare le immagini e di realizzare in mezz’ora tra i 50 e i 200 avatar.

L’idea di creare un eroe, un astronauta o un personaggio fantasy con le proprie fattezze ha entusiasmato tutti, dando vita a un vero e proprio trend.

Ma, come spesso accade nel mondo digitale, non sono mancati gli avvertimenti e le critiche.

In primo luogo, in molti sostengono che questa app, dal momento che elabora i dati biometrici, potrebbe ledere la privacy degli utenti. Andrey Usoltsev, amministratore delegato e cofondatore di Prisma Labs, si è affrettato a precisare che aggiornerà l’informativa sulla privacy di Lensa, specificando che l’applicazione usa un modello di Stable Diffusion diverso per ogni singolo utente e che le immagini vengono eliminate dai server subito dopo la creazione degli avatar.

Tuttavia, a preoccupare utenti ed esperti del settore non sono soltanto i dati biometrici, ma anche le altre informazioni che sono raccolte automaticamente dallo smartphone, in quanto Lensa può utilizzare analisi di terze parti.

La seconda critica è stata mossa dagli artisti, che da sempre accusano l’intelligenza artificiale di minare al loro sostentamento a lungo termine. D’altronde, i software di AI si avvalgono di modelli esistenti per l’elaborazione delle immagini, danneggiando enormemente gli autori e i creativi.

Anziché utilizzare Lensa e applicazioni simili, sarebbe quindi più opportuno rivolgersi ad illustratori digitali e a graphic designers che, con una cifra ragionevole, potrebbero realizzare su commissione delle opere d’arte uniche e originali.

 

Infine, la viralità di queste immagini ha provocato un’indignazione di carattere etico e sociale. In molti hanno notato che i ritratti avevano spesso delle connotazioni sessiste e razziste. Le donne, ad esempio, sono spesso raffigurate in maniera ipersessualizzata e assumono pose provocanti. Grant Fergusson, l’Equal Justice Work Fellow di EPIC, sostiene che questo fenomeno sia dovuto al fatto che su internet esiste moltissimo materiale che spinge l’intelligenza artificiale a realizzare immagini stereotipate, offensive e razziste.

Dunque, se vorresti cimentarti nella creazione dei tuoi ritratti con Lensa o con un’altra applicazione di AI, il nostro consiglio è di prendere qualche piccola precauzione. Per evitare di incorrere in spiacevoli sorprese, dai un’occhiata ai termini di utilizzo e all’informativa sulla privacy e scopri cosa fa l’app con i tuoi dati.